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 Maria Luisa Zappi

 
BIOGRAFIA - Zappi... In discoteca

Un paragrafo distinto va riservato alla decorazione di grandi superfici, nel suo paese e nelle metropoli, affrontata dalla Zappi con diverse tecniche.

Dopo aver realizzato a Canegrate di Legnano 9 metri di mosaico a piombo per una cappella funeraria e tre grandi vetrate per la chiesa dell'Assunta ed aver sperimentato l'affresco a secco in grandi pannelli per ville patrizie, le viene commissionato nel 1981 di ornare le pareti della discoteca "Carrobbio" di Milano; nel luogo del divertimento, meno condizionante di quelli sacri, Maria Luisa colloca ben 600 metri di ceramica decorata "a ruota libera", in assenza di precise indicazioni tematiche dell'architetto e dei committenti, di gusto neo-liberty.

Nel 1983 la Zappi ... torna in discoteca. Alla "Prima Donna", sempre di Milano, applica tavole dipinte, in moduli di 6 metri, con allegorie pittoriche della foresta africana popolata di uccelli, metafore della viva fantasia, della libertà, dei diritti delle donne. Qui i colori - prevale il verde - sono particolarmente accesi.

Se il ballo affatica, neppure in albergo ci si riposa! Per l'hotel "Las Vegas" di Las Vegas, Maria Luisa prepara, in soli 45 giorni e con l'aiuto di 40 colaboratori, 800 metri di ceramica, in porzioni di 40 metri per ogni cassa, dipinti a rappresentare un ciclo: la saga dei cercatri d'oro. In breve tempo seguono le ceramiche del "Caffe Galleria" e del "Motel City" di Legnano, i murales della discoteca "Malibù" di Milano e i vetri dipinti di un ristorante a Los Angeles, città in cui opera anche un altro noto artista di origine ferrarese, Carlo Rambaldi, suo amico in gioventù.

 

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