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 Maria Luisa Zappi

LE AVVENTURE DI VETROCCHIO

Testo di Nelio Barchi - Illustrazioni di M.L. Zappi

In questo libro si narra la storia dello strano incontro tra Vetrocchio, un buffo pupazzo di vetro figlio di un Oste Beone, e il vecchio e caro Pinocchio, figlio un po’ bi richino di quel Geppetto falegname, che diede non poche preoccupazioni. I due un giorno si incontrano e vi assicuro che insieme ne combinarono delle belle.

“Hei Pinocchio” disse Vetrocchio appena lo vide, “sai che sono appena nato, mi ha creato Oste Beone, per festeggiare il tuo centenario”.

“Uhm” rispose Vetrocchio “sicché, dopo tanti pupazzi creati nel mondo mi ritrovo anche un burattino di vetro!”

“Già e ne sono felice, anzi sento un gran desiderio di muovermi, di correre, di ballare, di avere avventure come hai avuto tu. Il Paese dei Balocchi, la Balena…” “perché non facciamo un giretto assieme?”

“Te lo raccomando” rispose Pinocchio ”non sono cose da bambini come te”

“Ci siamo, te ne approfitti subito e solo perché hai qualche annetto in più di me”.

“Qualche annetto in più? Ma se sono nato cento anni fa…”

“Questo lo so, per questo sono qui; ma per me sei sempre un burattino di legno, un burattino e basta!”

“Basta lo dico io. Ora smettiamola, o finirà male. Io ne ho già viste tante, compresa la guerra, che è la cosa più sciocca che gli uomini abbiano inventato, e non mi sembra il caso di azzuffarci per nulla. In fondo possiamo trovare un accordo, anch’io vorrei fare un bel viaggetto per conoscere un po’ di questo mondo che mi sembra tanto speciale. Ora si viaggia in Jet, si mandano satelliti artificiali in cielo, si è persino arrivati sulla luna e quello che per noi era un bel faccione d’argento ora è diventato un cumulo di pietre. Però mi sembra che sia un bel progresso, ai miei tempi in cielo si saliva a malapena con un pallone, in mongolfiera.”

“Io non ho mai avuto una mongolfiera” esclamò Vetrocchio che si era un po’ calmato.

“Ma ne ho sentito parlare dal mio babbo, l’Oste Beone, che ogni due anni prima che arrivi l’inverno ne manda una cielo. Anche ora ne ha una pronta, per il lancio, nel suo studio. Sai che si fa Pinocchio? Prendiamo la mongolfiera, la gonfiamo e partiamo per un bel giro intorno al mondo”.

“ Un giretto?” disse preoccupato Pinocchio

“Macché giretto, un giro grande, lungo, che ne dici?”

“Mah, dico che sarebbe bello, ma anche pericoloso”.

“Ma Pinocchio! All’improvviso ragioni come un adulto. Ascolta, io voglio partire con quel pallone e non partirò senza di te”.

“Pensaci, Vetrocchio, se il vento ci portasse troppo lontano che sarebbe di noi?”

“Ce la caveremo, vedrai, e poi tu sei vecchio di cent’anni, il mondo lo consoci bene”.

“Da retta a me” disse Pinocchio, che ormai disperava di convincerlo “rifletti”.

Ma ormai il pupazzo di vetro viaggiava con la fantasia e fermarlo, ora che l’entusiasmo lo travolgeva assieme alla curiosità, sembrava proprio un’impresa impossibile. 

 

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